My Sweeth Arcadia ~

Ian Myers

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LadyFlame ~
view post Posted on 14/4/2010, 13:50




Generalità
Nome e cognome: Ian
Data di nascita: Myers
Età: sconosciuta
Sesso: Maschio ù.ù
Nazionalità: Sconosciuta
Stato Sociale: I suo modi di fare da gentiluomo, derivano solo da uno stato sociale nobiliare... Che razza di domande fate?!
Razza: Angelo Nero
Poteri: Occhi belli come i zaffiri più pregiati, ma altrettanto pericolosi, mai perdersi in essi, o si rischia di divenire marionette nelle mani di uno psicopatico dalla mente perversa. Può controllare i tuoi ricordi, i tuoi pensieri, tutto tramite questo potere, ma al tempo stesso e' invulnerabile agli attacchi psitici altrui, più che invulnerabile si potrebbe dire che non ne risente, per lui non esiste un qualcosa che possa annientarlo mentalmente, perche', nel suo essere non esiste alcuna emozione se non il divertimento e la noia. Una creatura priva di anima, di cuore, che ama il dolore su di se, ma ama anche imprimerlo negli altri.
Inoltre può controllare le ombre, farne ciò che vuole, quindi se ci si trova in un luogo buio, e senza un minimo di luce, quello diviene automaticamente il suo regno.
Classe: A
Particolarità: Oltre al fatto che riesce a guadagnarsi la fiducia di chiunque con una facilità estrema? Oltre al fatto che ha degli occhi che sembrano risucchiarti l'anima come se vi trovaste in mezzo a un vortice senza avere via di scampo?
Oltre al saper essere sempre perfettamente controllato in situazioni ove chiunque perderebbe la ragione lasciandosi andare all'istinto?
Nulla di particolare in un bravo Angelo Nero come lui.

SPOILER (click to view)
Nome: ///
Provenienza: L'ho trovata a casaccio °_° non so se appartenga o meno a qualche anime °_°


Aspetto fisico
Ian, la perfezione fatta a persona, una bellezza fuori dal comune, affascinante, soprattutto per quell'alone di mistero che lo avvolge. Conosce le sue potenzialità, e' consapevole di essere una creatura dal forte fascino, ed e' proprio per questa ragione che alimenta questa sua figura.
Un paio di occhi che possono assumere molteplici espressioni e trasmettere molteplici emozioni senza che lui le provi realmente. Tutto ciò che di sincero ci possa essere in essi, e' divertimento o noia. Chiari zaffiri che spiccano in un viso dai lineamenti fanciulleschi e con le labbra perennemente disegnate in un sorriso che può assumere molteplici significati. Una carnagione candida come la pura neve, perfetta come quella di una bambola di porcellana.
Una postura che lo identifica immediatamente come personaggio dal sangue nobile, seppur non possieda atteggiamenti arroganti nei confronti delle persone con cui interagisce. Alto intorno al metro e ottanta, con un fisico snello, asciutto, ma che possedeva una muscolatura definita e scattante, seppur non fosse affatto pompata.
Il suo vestiario consiste soprattutto in abiti eleganti, senza che si vada per l'eccesso. Giacca nera e camicia sono difatti il suo abbinamento preferito.
E' difficile che riveli le sue magnifiche ali, ali nere come i suoi capelli, come l'oscurità che lui stesso rappresenta e grandi, tanto gradi da poter proteggere sé stesso e una seconda persona senza lasciar nulla scoperto di sé né di chi sta proteggendo.
Ian, l'angelo dell'oscurità per eccellenza.



Photobook del PG:
Uno; Due; Tre;

Aspetto psicologico
“Incarnazione del male, della menzogna e della sofferenza! Con le tue mani crei magnifici sogni per poi distruggerli come se fosse del fragile cristallo. Un giorno, tutto ciò diverrà il tuo incubo peggiore e imparerai a conoscere la paura e la sofferenza. Appariranno ancora più temibili ai tuoi occhi, tu, che non hai mai avuto modo di conoscerli. Quando giungerà questo momento sarò io a ridere delle tue sofferenze, e' una promessa...”
Magnifica creatura, ammaliatrice degli esseri viventi e non.
Angelo dalle ali nere, ma che sa mostrare un carattere degno degli Angeli che risiedono tutt'ora nel paradiso... Una faccia falsa, ma che sa interpretare ogni emozione con una maestria degna dei migliori attori di tutti i tempi.
Conoscerlo, può sembrare la più grande benedizione del mondo... Gentile, disponibile, sembra che sappia sempre cosa dire e come comportarsi, impossibile coglierlo impreparato o spazientito se non addirittura adirato. Verità mista a menzogna, un mix che gli è entrato ormai nel sangue. La sua veneranda età gli ha insegnato alla perfezione l'interpretazione di ogni sentimento, pur non provandone di numerosi: amore, odio, rabbia, tristezza, nostalgia e soprattutto amore sono sentimenti che non ha presente, che non ha mai provato, e che mai proverà. Nonostante ciò ha il dono di far credere a chiunque di poterli provare, e anche in maniera intensa.
Angelo galante, che non manca mai di rispetto a nessuno. All'apparenza facile da sottomettere, segue gli ordini e le richieste finché lo ritiene opportuno per il suo tornaconto.
Ogni sua azione ha il solo fine dell'appagamento personale. Quindi, sono solo scopi egoistici a spingerlo a fare ciò che appare essere un atto di altruismo. Il suo divertimento, e' un divertimento dannoso per chi lo circonda. Sotto la maschera di gentiluomo sempre disponibile infatti si nasconde un animo che ama far del male fisico e psicologico, ma che non disdegna neanche il dolore inferto sulla propria persona.



Background

Vita, cos'è la vita se non la facoltà donata alle creature di muoversi, pensare, percepire emozioni, sensazioni sia sul piano fisico che quello astratto?
Chi ha deciso che vi dovevano essere viventi e non?
Chi ha deciso che dovevano essere creature che nascevano, crescevano ed infine morivano, solo per poi donargli un altro genere di vita?
Chi ha deciso, inoltre, che vi doveva essere qualcosa al posto del niente?
E soprattutto, chi ha deciso che IO dovevo esistere? Chi ha deciso che dovessi essere una creatura senza infanzia, senza un passato degno di essere definito tale?
La cosa non mi e' mai dispiaciuta, ma, nel trascorrere degli anni, questi sono stati i miei interrogativi.
Il mio aspetto non lo dimostra, ma ho visto tante, tantissime Ere. Ciò mi ha permesso d'imparare a mostrare ciò che non ero per poter mischiarmi tra gli umani o, ancor meglio, tra i miei simili. Non mi fu difficile, sembrava quasi che fossi predisposto a fingere, a mostrare ciò che non ero facendo credere di essere tutt'altra persona.
La mia vita la trascorrevo tra il mondo che mi apparteneva, quello in cui vivevano tutti gli Angeli Neri, e quello degli umani... le creature più divertenti del mondo. Proprio loro mi davano la soddisfazione, il divertimento grazie al loro essere continuamente trasportate dai sentimenti, essenziali per la loro vita, essenziali per i miei giochi.
Secoli che scorrevano davanti ai miei occhi, creature a cui mi divertivo rovinare l'esistenza, e farle divenire ciò che non sarebbero mai divenute senza il mio “aiuto”.
Innocenza e purezza spazzate via come un castello di sabbia in mezzo a una tempesta, tutto perduto per sempre. Forse, inconsapevolmente, è sempre stato questo il mio nutrimento, l'odio che tutti provano nei miei confronti nel momento in cui scoprono cosa sono realmente.
Solo una volta mi è capitato di trovare il divertimento anche in una famiglia di angeli.
Inizialmente conobbi solo la coppia.
Lei una donna dai lineamenti delicati come se appartenessero ad fanciulla alle porte dell'adolescenza, eppure, nell'insieme si capiva perfettamente che fosse ben più matura. Lunghi capelli castani le contornavano il viso, e soprattutto risaltavano le labbra rosse come le rose, e gli occhi smeraldini.
Lui, sempre insieme a lei, con la carnagione olivastra e i lineamenti orientali, uno sguardo penetrante che non lasciava trasparire niente.
Erano interessanti, simili ma al tempo stesso differenti. L'uno non si lasciava mai andare in pubblico, lei, una tipa che, per quanto potesse essere composta nei modi di fare, risultava essere comunque una persona molto schietta e a volte brusca, ma comunque amichevole e disponibile nei momenti critici, mantenendo sempre e comunque una certa discrezione sulla sua vita privata.
Compresi che erano degli angeli, per il semplice fatto che lo sentivo quando qualcuno apparteneva alla mia stessa razza, seppur con rami differenti. Solo successivamente scoprii che erano dei caduti, esseri non abbastanza puri per oltrepassare le porte del paradiso.
Era difficile comprendere che rapporto ci fosse tra i due, o meglio, compresi che erano compagni per l'eternità, ma, come fossero nell'intimità, be', quello lo sapevano solo loro. Divenire un amico di famiglia non servì mai a fare chiarezza su questo punto.
Nel periodo che trascorsi in loro compagnia, continuai comunque a mietere le mie vittime, in luoghi naturalmente che loro non frequentavano, non avevo alcuna intenzione di essere scoperto. Loro non vennero toccati, qualcosa mi suggeriva di attendere, che il divertimento sarebbe giunto senza che io alzassi un dito. E così fu.
Quello che scoprii essere un equilibrio precario, si spezzò nel momento in cui la donna diede alla luce una bambina.
Inizialmente non si diede molto peso agli atteggiamenti del compagno, ma, più la piccola cresceva, più diventava ostile nei suoi confronti, e più i rapporti si raffreddavano nei confronti della moglie divenendo molte volte anche brusco e scortese nei suoi confronti anche davanti a molte altre persone. Un cambiamento visibile, contando che un tempo non era solito mostrare molte emozioni in pubblico.
Per quella bambina io fui quella figura maschile e amabile che le mancava, divenni non un padre, ma più un fratello maggiore. Era così deliziosa quando mi diceva di volermi bene, quando veniva da me con gli occhi luminosi a causa delle lacrime che rischiavano di sfuggire dal suo controllo. Più il tempo passava, più cresceva, divenendo una fanciulla magnifica. Aveva ripreso molto dalla madre, soprattutto sull'aspetto fisico. Il carattere, invece, veniva influenzato molto dai sentimenti che provava verso il padre sgradito. Notavo che andando avanti con gli anni, l'odio, il rancore e il desiderio di vendetta crescevano, nascondendo quanto di più buono vi poteva essere in un bocciolo quale era lei.
La madre sembrava essere preoccupata di ciò... Non compresi mai cosa fece, so solo che, da un giorno all'altro quei sentimenti diminuirono d'intensità, pur rimanendo sempre presenti nel suo animo tormentato.
Solitamente, con le giovani ragazze come lei il divertimento si consumava quasi subito, ma sapevo che, nel suo caso, sarebbe potuto durare molto più a lungo, ed essere più intenso di ciò che avevo provato fino a quel momento.
Ostentava sicurezza, pur non possedendola. A molte persone appariva forte, ma io ero consapevole che in realtà fosse semplicemente apparenza. Sapevo che prima o poi il suo animo si sarebbe frantumato in modo irreversibile.
Fu ciò che accadde.
Una giornata, non ricordo, e non m'importa ricordare se avesse qualcosa di particolare di per sé o meno, m'interessa solo perché quel giorno vidi un paio di occhi color argento ricolmi di disperazione, paura, e cedimento. Reclamavano il mio aiuto in silenzio, mentre andavano a posarsi sul corpo esanime di quella stessa donna che per lei era stata il centro di tutto: madre, sorella, insegnante, ma anche qualcosa di più, un legame molto raro da vedere, indescrivibile.
Ora aveva lo sguardo che lentamente si spegneva, gli abiti intrisi del suo sangue.
Si accucciò accanto a lei, stentava anche a toccarla, come se temesse di distruggerla completamente.
Mi avvicinai alla giovane accucciandomi accanto a lei e stringendola con dolcezza la vita.
Assaporavo il l'agrodolce odore del sangue con gli occhi socchiusi mentre sentivo il suo corpo venir scosso da un tremolio continuo. Si voltò stringendosi contro di me, affondando la testa sul mio petto.
Ripeté in continuazione che non era ciò che voleva, che non sarebbe mai dovuto succedere...
Mi aiutarono molto quelle parole, compresi che era stata lei a compiere quell'atto.
Io le credevo, non avrebbe mai fatto del male alla persona che ogni giorno le donava il desiderio di vivere.
La strinsi a me, come se le volessi dare conforto. Scostai appena i capelli neri così da scoprire l'orecchio e avvicinai le labbra ad esso.
“Quante lacrime e sangue in un sol giorno...
Piangi, piangi... Ma queste lacrime non riporteranno in vita la nostra amata Shaelya, ormai non condivide più questo mondo con noi.
La giusta punizione per una creatura come te, una creatura che ha inferto una morte ingiusta a una persona così amorevole e' proprio quella di vivere nella sofferenza. Sei stata egoista. E' successo tutto a causa tua, e di ciò ne sei consapevole vero?”
Sentii il suo corpo irrigidirsi, sembrava essere divenuta improvvisamente una statua, come se non potesse credere alle parole che avevo appena pronunciato.
“Sorellina, ti voglio bene lo sai?”
Pronunciavo queste parole con un tono di voce, calmo, pacato, ma che nascondeva una nota di rimprovero, come se fosse stata una bambina che aveva appena rubato la caramella a un suo amico di giochi.
Le baciai teneramente la fronte, un gesto abituale, una volta le avrebbe donato conforto, ma in quel momento doveva risultar essere peggio del veleno o addirittura dell'acido stesso.
Quando mi distaccai da lei, notai che era completamente in balia di emozioni, tanto intense, tanto contrastanti che si annullavano da sole lasciandola così come una sorta di bambola vuota e senz'anima. Fu così che l'abbandonai, dandole le spalle e uscendo da quella fase della sua vita, solo per ritrovarmi successivamente davanti a lei. Quando accadde, era una donna, una donna completamente differente con un odio profondo verso quel mondo che ormai riteneva ostile a tutti gli effetti. C'incontrammo, ci parlammo e scontrammo sia a livello fisico che verbale... Colei che ne usciva sempre perdente era lei e lo trovavo così appagante. Non vi era nulla di meglio se non farle capire quanto in realtà fosse debole ed indifesa.
Naturalmente non rimase sempre lei il mio centro del divertimento, continuai a fare ciò che avevo sempre fatto. Divertirmi sulle sofferenze altrui.
Il perché sono arrivato a Saint Dougass Ville? Be', non può esservi altro motivo se non il puro e semplice divertimento!

Un cuore puro che chiede ammenda,
Una fanciulla che non sa perdonare un qualcosa di cui non possiede una vera colpa
Un cuore puro che crede di essere avvolto dall'oscurità,
Una fanciulla che vive nel dolore puro e immenso
Un cuore puro avvolto dai rovi, che continua a sanguinare da un'eternità
Un demone che affonda i propri artigli nel cuore della fanciulla e accentua il dolore e il rimorso che prova

Jillian, agli incubi, non esiste una fine.
E io sono il tuo incubo.
Con affetto Ian

 
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