My Sweeth Arcadia ~

Jillian; Nijalil Ley, Genku

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LadyFlame ~
view post Posted on 24/12/2011, 02:23




【 Jillian; Nijalil】

L746C
ID Card


» Nome: Jillian; Nijalil
» Cognome: Lay
» Soprannome: //
» Sesso: Femmina
» Età: 18
» Classe: Luminous Star
» Livello: 1
» Punti Exp: 0
» Gruppo sanguigno: 0 Rh+
» Razza: Ibrida - Shinigami e Demone -
» Segni particolari: Cicatrice all'altezza del plesso solare.
» Abilità Innate:

Creature dall’anima spezzata; chi meglio di voi conosce la sofferenza spirituale?
Il tempo, la reclusione della vostra essenza, vi ha insegnato a conoscerla. La percezione della vostra anima potrebbe essere definita eguale, se non maggiore, a quella del vostro stesso corpo.
Solitamente il distacco dello spirito dal corpo ne sentenzia la morte; il vostro caso è differente.
Che sensazione si prova nell’allontanarsi dal proprio involucro?
Voi lo sapete, lo fate.
Quando una di voi lo desidera può liberarsi del peso della carne... ma solo una delle due. Inizialmente è stato solo un modo per percepire diversamente il mondo circostante, successivamente avete imparato che potete anche interagire con tutto ciò che si trova su quel piano della realtà: toccare ma soprattutto potete ferirlo.
Oh, le ferite dell’anima, quelle che intendete voi non hanno nulla a che vedere con l’astrattezza delle emozioni, voi avete il dono di ferire realmente. Potrebbe essere considerata un’illusione mentale, se non fosse che la lesione è presente, solo non su un piano visibile con semplici occhi.
» Poteri:
- Se si osserva bene la figura delle fanciulle non passerà inosservato il fatto che essa sia completamente adornata con vari gioielli in oro, argento, acciaio... insomma, varie leghe metalliche. Conoscendo soprattutto una delle due si potrà anche considerare il fatto che non è assolutamente il tipo da indossare simili gingilli solo per una questione di mera estetica. Essi infatti hanno una funzione che si va ad applicare più ad uno scontro che ad una serata di gala in mezzo ai nobilotti. Il potere delle due gentil donzelle, difatti, consiste nel poter modellare ed attrarre a sé gli oggetti fatti di questo materiale. Ci giocano, mischiandolo fra loro e creando ogni volta qualcosa di differente ma, sul campo di battaglia si manifesta la vera utilità di un qualcosa di simile.
Per un raggio di 50 metri hanno infatti un controllo abbastanza forte sulle leghe, seppur a partire dal 30esimo inizia a diminuire la loro influenza – ciò dipende anche dalla forza psicologica che possiedono in quel determinato momento – quindi, più sarà grande l’oggetto in questione meno possibilità avranno di poter fare di lui ciò che vorranno. Questo limite si può applicare anche nelle dirette vicinanze, insomma, non possono di certo pretendere di poter fare ciò che vogliono con oggetti che raggiungano la stazza di un palazzo! Per potervi giocare avranno bisogno di veramente tanta, troppa concentrazione e forza, insomma, meglio lasciar stare se non si vuole rischiare di perdere in partenza nello strafare.
Ma come sfruttano questo potere nelle battaglie? Ecco, in primo luogo, quando si tratta di attaccare prediligono usare tanti piccoli aghi spessi quanto un’unghia, se non meno, e lunghi una decina di centimetri,per quanto siano piccoli e la puntura possa essere appena percettibile possono procurare non pochi danni se fatti penetrare nel posto giusto. Certo, volendo potrebbero anche trasformarti in un istrice! Questo genere di tecnica non ha bisogno di particolari energie per essere applicata, vista anche la scorta di ferraglia che si portano addosso!
» Armi:
- Loro, dalla figura aggraziata e delicata che altre armi potevano possedere se non qualcosa che s’accompagnava alla perfezione con il loro aspetto?
Non è un fattore meramente estetico, bensì ha a che fare soprattutto con la praticità: insomma come potrebbe un qualcosa con un corpo come il loro portare, maneggiare, armi che risultino essere eccessivamente pesanti? Senza contare che l’ingombrante non è conveniente ad una razza che combatte basandosi soprattutto sull’agilità e la velocità.
Sinéad in questo senso si dimostra essere l’arma perfetta per creature come Jillian e Nijalil.
Leggera, semplice e con una lieve curvatura che le da un tocco d’eleganza.
Questa katana non possiede alcuna guardia; il suo aspetto può essere definito semplice e pulito, senza alcun tratto di riconoscimento apparente.
L’impugnatura non sembra possedere alcun carattere speciale, come nel complesso l’arma stessa, eppure solo le loro dita affusolate riescono ad impugnare alla perfezione quell’arma: essa sembra esser fatta appositamente per appartenere a loro ed a nessun altro.
La lama raggiunge i sessanta centimetri di lunghezza, e viene sempre tenuta ben lucida dalla fanciulla mascolina.
Fodero ed impugnatura sono fatti in un materiale che può apparir essere metallico, pur non avendone, al tatto, alcuna somiglianza: pur essendo liscio, infatti, risulta essere molto meno freddo e duro; la provenienza ed il nome sono a loro sconosciute.

- Piccoli, precisi, letali.
Le fanciulle non si sapevano accontentare di una sola arma, loro avevano bisogno di qualcos’altro, che fosse anche differente: i loro piccoli, dolci Nàide.
Cosa sono precisamente?
Semplice: pugnali. Un gruppo di pugnali da lancio che amano sfruttare. Il loro armamentario non poteva basarsi solo su un genere di arma, bensì preferivano averne di diversi tipi: una per ogni occasione.
Jillian, al solito, è colei che ne ha più cura fra le due; sembra che le armi siano l’unica cosa a cui è particolarmente affezionata e che sappiano calmarla nei momenti di nervosismo.
La lunghezza della lama si aggira intorno ai dieci centimetri; nulla di particolare, ha un semplice doppio filo e, naturalmente, una punta ben acuminata.
Sul piatto della lama sono presenti delle incisioni, mentre l’impugnatura presenta cinque fori di alleggerimento.
Leggeri, discreti, silenziosi .
Scorrono fluentemente nell’aria.
Lasciano che la loro luce venga spenta dal fluido cremisi.

CHARACTERIAL DESCRIPTION
Il carattere è la parte fondamentale di una persona, solitamente non importa ciò che sei veramente ma ciò che mostri. In base a questo elemento si decide come dovrà scorrere la propria vita: se in solitudine o in compagnia, se con persone amabili o doppiogiochiste. Tutto sta al carattere e la mentalità che si ha.
Nel corso degli anni si ha la possibilità di mutarlo, ma per far ciò bisogna possedere una grande forza di volontà, se si vuole migliorare, oppure lasciarsi semplicemente andare alle emozioni ed ai sentimenti, se si vuol tendere ad un peggioramento di sé.
Se si volesse vedere la storia del carattere di Jillian si vedrebbe un lungo declino. Difficile da avvicinare in via amichevole, è disposta ad aprire una conversazione solo se ha modo di far notare l’inutilità di un’ideale del suo interlocutore. Detto in poche parole, fa parte di quella categoria di persone che evidenzia quanto i numerosi castelli eretti siano stati costruiti su delle nuvole ben poco resistenti, destinati quindi a divenire solo un mucchio di macerie. Ma, non dilunghiamoci troppo in queste metafore. Seppur un tempo potesse essere definita una persona gradevole, seppur mantenendo un certo carattere mascolino, ora ha un carattere talmente freddo e schietto da avere il dono di allontanare anche la persona più paziente e caritatevole del mondo.
La cosa più difficile del mondo è attaccar bottone con lei: chiederle anche solamente il nome potrebbe essere una mossa azzardata: se vi va bene vi lancia una semplice occhiata penetrante e minacciosa, altrimenti tende a rispondere in malo e poco elegante modo guardandovi dall’alto al basso. La sua freddezza ed il suo scarso interesse verso la sorte altrui è ben evidente: chiedere aiuto a lei è come chiedere aiuto al vento, non ne riceverete assolutamente, a meno che non abbiate una cospicua somma da darle, o qualsiasi altra cosa che per lei abbia un valore. Nulla vien donato da lei in cambio di nulla. Scambio equivalente no?
Ostenta una sicurezza in sé che va al di fuori dell’immaginazione, non per il suo aspetto fisico, no quello spetta a Nijalil, la sua superbia è tutta concentrata nella consapevolezza di essere forte fisicamente e del tutto autonoma. Affermerà sempre e comunque di non aver bisogno di nessuno e che i legami con altre persone non sono altro che un mero passatempo per ogni essere vivente. La sua unica compagna è la solitudine ed...un adorabile gatto dal pelo lungo e nero, con occhi bicromatici. Il suo unico compagno, colui che custodisce le sue dimore. Per il resto non possiede amicizie vere e proprie, solo rapporti di lavoro o conoscenze dovute alla frequentazione abituale di determinati locali.
Uno si chiederà: perché se è un tipo tanto asociale frequenta dei locali che servirebbero a socializzare? Beh, tali locali vengono frequentati da persone prevalentemente sbandate e che ostentano la loro forza fisica, non avendo intelletto da mostrare, e con cui è facile attaccar rissa. Insomma,lei è una testa calda e dal facile insulto, si diverte a far notare i lati negativi di una personalità ed evidenziare, soprattutto, la stupidità di talune persone, questo di certo non porta ad un invito a pranzo o ad un pomeriggio a sorseggiare the, soprattutto se si parla di energumeni come sopra descritti!
Tornando ai locali, le risse che lei fa nascere, aiutano più che altro ad eliminare persone che potrebbero turbare la quiete degli sbandati pacifisti, in definitiva il suo compenso consiste in bevute gratis, piano accesso ai locali in via del tutto gratuita e a volte anche un piccolo compenso in forma monetaria.
Ma, vi è un elemento di Jillian che potrebbe essere definito come pregio, seppur lei ha la facoltà di trasformarlo in un difetto: è sincera.
Non la sentirete mai mentire, dire qualcosa che lei non pensi realmente o che non corrisponda alla verità. Può essere considerata una cosa magnifica, un gran pregio... se non fosse che lei abbia l’abitudine di dire queste realtà in una maniera brutale, ti lancia la verità come se fosse un masso pesante che devi saper reggere con le sole forze del diretto interessato. Ciò molte volte può servire, non sempre la verità detta con tatto sembra voler cambiare la realtà, mentre quella detta in maniera troppo forte ha una strana influenza sulle persone che ora si smuoveranno per riuscire a cambiarla.
Diversa invece è Nijalil. Lei non è mai mutata, al massimo ha rafforzato dei tratti del suo carattere. Se Jillian tende all’asocialità, Nijalil cerca sempre la compagnia di qualcuno, preferibilmente del sesso opposto al suo.
Lei è amante del lusso, dei bei locali, ed è un abile seduttrice. La sua superbia supera di gran lunga quella della sua controparte prendendo anche in considerazione l’aspetto fisico del loro corpo. Sa come sfruttarlo e come abbindolare la gente. Ha uno sguardo magnetico che rapisce gli uomini e sa come farli cadere alla sua mercé. Grazie a questi espedienti dorme sempre in stanze lussuose condividendo il letto con corpi che lei stessa considera divini. Se ha bisogno di un pasto di classe e di abiti magnifici sa come averli e dove andare. Vanitosa, vanitosa come pochi. Non devi mai osare insultare le sue caratteristiche fisiche o potresti incorrere nella sua ira. Non bisogna osare deturpare la sua pelle, se non si vuol rischiare di rimanere mutilati.
E’ un’ingannatrice nata: si mostra come una ragazza sì, sicura di sé, ma che al tempo stesso abbia bisogno di aiuto. Se l’accogli nella tua casa devi essere ben consapevole che ogni sua richiesta dev’essere esaudita come lei desidera, non sia mai che trovi un pretesto per sfogare il suo sadismo!
Ama il sangue, ama la sofferenza, ma nessuno gliene deve infliggere. Uno dei pochi profili caratteriali che condivide con Jillian è la sete di sangue, sangue che deve scorrere per concludere una vendetta. Poco importa se la ragione sia superficiale o meno. Nijalil se desidera vendetta la otterrà. Potrebbe lasciarti vivere ma avresti sempre con te i segni della sua furia.
Lei non è sincera, lei sa manipolarti, può mischiare verità e menzogna con maestria e drogarti con la sua parlantina fluida e suadente. Ogni parola è soppesata, scelta con un accuratezza da stratega per far sì che ogni discorso vada a proprio favore ed a svantaggio del suo interlocutore.
Chiunque la conosca la vuole, ma al tempo stesso la teme.
E’ una droga, un genere tutto suo; la brami con tutto te stesso, la vuoi fra le tue dita, vorresti appartenerle e farti manipolare come una statua di creta perché sa donarti grandi piaceri; al tempo stesso ne sei terrorizzato, diventa una fobia incontrollata averla nella stessa stanza.
Lei possiede la capacità di distruggere in un sol colpo istinto e ragione, annullandoli e facendo sì che siano delle marionette nelle sue mani.



PHYSICAL DESCRIPTION
La bellezza: non esiste nulla di più soggettivo come lei. D’altronde cos’è la bellezza se non un insieme di dettagli che creano quella che potrebbe essere definita come creatura perfetta? Non sono solo i pregi a renderla tale, se così fosse si potrebbe parlare di una perfezione vuota, senza alcun carattere. La mancanza di un simile elemento non potrebbe far altro se non rendere ciò che si era considerato perfetto, imperfetto.
Se si vuole parlare di Jillian e Nijalil non si può non affermare che abbiano, perlomeno, un aspetto gradito anche allo sguardo di un estraneo. La sua figura può rappresentare la pura femminilità, quel genere che non può essere scacciato neanche dal carattere e dai modi di fare tanto mascolini della prima fanciulla, anzi a modo suo sembra riuscire comunque a valorizzare un corpo nato per la seduzione. Nonostante la sua scarsa altezza possiede delle dolci forme scolpite da chissà qualche artista e che ben si compongono con la curvatura della sua vita attribuita, solitamente, alle danzatrici del ventre.
Un elemento che non passa di certo inosservato sono i suoi occhi: possiedono un magnifico taglio felino, grandi, e contornati da lunghe ciglia nere che valorizzano il colore inusuale delle sue iridi: argento fuso. Guardarla negli occhi potrebbe voler dire il più delle volte perdersi e venire risucchiati, come incantati o rapiti, in quella lava densa e brillante contenuta dalla sottile diga nera. Il suo sguardo è mutevole in base a chi delle due anime è in quel momento a diretto contatto con la realtà: passa dall’essere glaciale, impenetrabile, ostile e sprezzante al desiderio di sedurre e distruggere chiunque si contrapponga sulla sua strada.
Il viso che contiene questi gioielli ha una forma ovale e possiede dei tratti delicati, con delle labbra ben definite e di un colore pieno, acceso come i petali degli alberi di pesco. Tali connotati vengono risaltati dalla lunga coltre di capelli che racchiudono in sé due colori portanti della notte: l'oscuro nero, e i riflessi argentei che ricordano la splendida luna.
Se non fossero perennemente legati in una lunga coda o in una pesante treccia diverrebbero una magnifica cornice per la fanciulla accentuando il suo sguardo e ricadendo morbidamente lungo il suo corpo.
La sua pelle appare delicata, come se un semplice tocco potrebbe rovinarla, romperla; quest’apparenza bisogna attribuirla soprattutto al suo essere diafana. Di tanto in tanto, guardandola attentamente sembra di riuscire a scorgere appena la venatura che si sviluppa direttamente al di sotto della sua cute. Non ha imperfezioni, tranne che per una cicatrice all’altezza del cuore: non ha una forma particolare, è una semplice cicatrice agli occhi di chiunque, ma per loro ha significato la condanna con cui devono convivere.
Nel suo involucro di fanciulla delicata nasconde una forza ed agilità che difficilmente potrebbero esserle attribuita. Le gambe sono ben delineate, sembrano create appositamente per essere sfruttate in movimenti agili e veloci. Le mani dalla parvenza delicata hanno delle dita fine ed affusolate; i movimenti che compiono possono essere molto veloci ed agili visto il mestiere che ha intrapreso.
E’ solita indossare una semplice maglia in cotone nera con sopra un gilet in pelle che passa al di sotto del seno, come se lo stesse sorreggendo; attaccata a questa striscia di pelle vi sono un paio di catenine che passano da un’estremità all’altra rimanendo comunque pendenti e libere di dondolare. Le sue gambe sono fasciate da un paio di pantaloni in pelle ben aderenti, ma che riescono a lasciarla piuttosto libera nei movimenti. Sulle braccia si possono ben vedere un paio di polsiere in cuoio ed un bracciale del medesimo materiale poco al di sotto della clavicola.


» Photobook: FOTO
» Personaggio originale: PRESTA-VOLTO
BACKGROUND

La gola mi brucia.
La realtà non sembra essere tale.
Ogni suono è attutito, come se mi trovassi in un’ampolla di vetro.
La vista è annebbiata, qualcosa di caldo mi scorre lungo le guance.
Qualcosa che sembra esser viscido mi ricopre mani e braccia.
Qualcosa mi pesa sulle gambe.
Sembra caldo, morbido...
Sento un dolore nel petto, asfissiante, squassante.
Mi sento morire, ma vivo.
La testa sembra esplodermi.
La mia mente non riesce più a collegare gli eventi.
Confusione.
Quel corpo lo sento più vicino al mio.
Com’è possibile?
Il suo calore, sta scomparendo.
Com’è possibile?
La gola, più passa il tempo e più ho l’impressione che non esista.
Dovrei riuscire ad afferrare così tante cose, comprenderle... eppure tutto sembra sfuggire alla mia comprensione.
Cosa mi sta succedendo?
Cos’è che preme contro il mio corpo?
Non vedo, eppure so che sto guardando il suo volto.
Ora ricordo.
Ora so.
Avvicino il mio viso al suo corpo.
Affonda.
Il suo odore, lo sento.
Se ne sta andando, se ne va insieme a lei...



Vi sono tante piccole cose che segnano il percorso delle persone: dettagli che appaiono insignificanti ma che possiedono un grande potere sugli esseri viventi.
Cosa succede se succede qualcosa di grande? Qualcosa che ti sconvolge? Cambi,cambi in maniera drastica.
Potrai dimenticare, potrai fingere che non sia successo ma la cicatrice sarà sempre ben presente. Tutti lo vedranno, tutti lo sapranno, tu sarai l’unica stolta che negherà. Non sarebbe più facile accettare? No, non arrendersi, ma accettare che tutto ciò sia successo?
Ora stai continuando la tua vita: passiva, lasci che gli eventi scorrano sulla tua pelle come se fossero gocce di pioggia adattandoti alle situazioni in cui ti trovi.
Fingi di vivere quando ti senti privata della vita stessa.
Hai provato a dimenticare, non ci sei riuscita. Tutte le notti rivedi quella scena: un candore macchiato, una linfa vitale privata dell’involucro a cui donava il respiro. Era lì, tra le tue braccia eppure sapevi che non c’era; tutto ciò che di lei vi era di caratteristico era svanito.
Mai avresti potuto pensare che sarebbe potuta morire: era la Tua Dea, la tua vita, il tuo mondo...
Ciò che più ti spaventa è la consapevolezza che tu stessa hai distrutto il tuo mondo.
Ti rivedi quando la stringevi a te quell’infausto giorno, con quelle poche forze che avevi in corpo e i tuoi occhi rapiti da quella massa rossa come il sangue ed umida. Ancora non accetti di aver fatto qualcosa del genere? Ancora non te ne capaciti? Eppure lo hai visto tu stessa, i tuoi occhi hanno catturato l’immagine delle gesta che compiesti al tempo: pur non andandone fiera, pur avendone il rimorso non lo cancellerai mai.
Piangi, versi lacrime, ti prosciughi ma i tuoi singhiozzi e le tue urla ancora risuonano nella memoria.
Non serve a nulla piangere bambina, le lacrime non ripareranno ai tuoi errori, non ti espieranno dai tuoi peccati.
Ora però non sei più la fanciulla disperata di allora. Hai imparato, hai conosciuto ed ora eccoti qui: appari fiera di tutto ciò che ti rappresenti, hai maschere di pura arroganza. Ma cosa si cela al di sotto di esse?
Ora che hai perso la tua Dea cosa sei diventata? Chi veneri ora?
La tua vita ormai ha perso di ogni significato. Vivi per orgoglio, vivi per costrizione.
E’ veramente vivere questo? Hai smesso di amare, cammini, osservi e parli, tutto ciò solo in funzione dei tuoi bisogni. Odi, odi in maniera indistinta chiunque... te stessa compresa.
Cos’è che ami? Il sangue? La lussuria? Ami un qualche tipo di peccato? Qualche virtù?
No, non è nulla di tutto ciò; essi non appartengono a te: per quante virtù tu possa avere, per quanti peccati tu possa commettere non saranno mai i pilastri del tuo tempo.
Ogni cosa che di buono può esserci in te viene annullato direttamente dalle tue azioni.
La tua sincerità verrà disprezzata, la tua correttezza denigrata; tutto ciò per dar spazio al tuo stile di vita, al tuo modo di essere, porti e mostrarti.
Ami il pericolo, l’adrenalina che ti scorre nelle vene quando sai che la tua anima rischia di avvicinarsi sempre più alle braccia della Dama.
Virtù e peccati non esistono per te, non hanno alcun valore nel tuo mondo: il giorno, il momento ecco cosa vi è di fondamentale.
Vivi per te stessa?
No, tu non hai mai vissuto solo e soltanto per te stessa: tu adori, tu servi.
Chi?
Un tempo la tua Dea, la tua creatrice.
Ora?
La Dama di tutti noi, l’unica che decide in maniera indiscriminata della vita di chiunque.
Magnifica, fredda, mietitrice di anime crudeli o benigne che siano; tutti la servono, ma tu sola la servi con consapevolezza sperando che un giorno sia tanto magnanima da concederti la grazia dell’eterno riposo.


Diverse.
Uguali.
Unite.
Divise.
L’una è il principio, l’altra è la conseguenza.
Entrambe indesiderate da qualcuno.
Entrambe con l’orgoglio che scorre nelle loro anime.
Due anime.
Eppure in principio era una.
Innaturale, mostruoso e crudele.
Come si poteva sperare che la seconda fosse meglio della prima?
Uno strumento, un mero strumento per contenere ciò di più crudele stava nascendo nell’una.
Voleva mantenerla candida, pura da ogni peccato.
Il peso alleviato ma sempre presente.
La prima vive, la seconda vivrà a spese della prima.
La seconda è priva di ogni virtù al di fuori della bellezza che condivide.
Entrambe odiano.
Entrambe bramano una vendetta.
Chi è il bene?
Chi è il male?
Fra loro non esiste questa distinzione.
Loro possono essere entrambe le cose.
Il dolore provato?
Inutile.
Lo sforzo fatto?
Inutile.
Era destino.
Quel candido corpo non avrebbe mai potuto contenere una sola anima pura.
Entrambe macchiate.
Entrambe continuano a macchiarsi del sangue altrui.
L’una servitrice devota della Morte, l’altra servitrice dei suoi meri istinti.
Si odiano.
Il legame è forte.
Due entità.
Unite.
Dipendenti.
Consapevoli della loro esistenza.
Inconsapevoli della loro complementarità.
Desiderose di spezzare il sottile filo.
Desiderose di scegliere il loro destino autonomamente.
Dannate a non veder realizzarsi quest’unico, grande desiderio.



Guardarsi nella fredda superficie riflettente di uno specchio: vedersi e rendersi conto che nell'immagine riflessa appartiene ad entrambe, e non ad una sola.
Così diverse, eppure costrette ad una convivenza tanto intima.
Vi ricordate quel giorno? Il giorno in cui è stata creata la nuova creatura?
Le anime, non si dovrebbe mai giocare con loro, nessuno ne ha il diritto. Ogni anima è stata concepita per avere un percorso ben delineato; lei però dovette elevarsi a Dea, dovette giocare con un qualcosa che non può essere compreso da alcuna creatura che non sia realmente divina.
Quello fu un giorno segnato dal dolore di cui ancora ne portano la cicatrice.
<i«La nostra anima fu letteralmente strappata: ogni secondo fu straziante, ogni secondo una parte di essa si allontanava per sempre ed irrimediabilmente dall’altra.
Pienamente coscienti di ciò che stava accadendo, neanche la grazia del nulla ci fu donata; puro dolore, ogni nostro senso riusciva a percepire solo esso. Ogni tentativo di urlare veniva soffocato, moriva nella gola.
Ma nelle nostre orecchie lo sentivamo, nella mente quell’urlo mai espresso nel reale ci stava assordando.
Immobili cercavamo di contorcerci senza trovarne la forza.
Ogni parte di noi, ogni singola fibra, ogni singola cellula sembrava distaccarsi lentamente da noi per allontanarsi, per fuggire da ciò che ci veniva fatto.
Quanto durò? Quei pochi minuti che apparvero essere lunghe ore.
Sembrava che da un momento all’altro sarebbe giunta la grazia della morte, grazia che mai ci venne concessa.»>
Sangue.
Non vi è nulla di più divino del sangue per te. Ami il suo odore, il suo sapore... quante vite hai rubato? Quante cicatrici hai lasciato solo per poter vedere scorrere quella magnifica linfa rossa? Ti sei crogiolata in quei laghi cremisi come poté fare solamente Carmilla, nel suo tentativo di rimanere giovane per l’eternità.
Ami vedere il dolore altrui dipinto sul volto; le mille espressioni che può assumere, i mille modi che questa terribile sensazione ha di esprimersi: un contorcesi continuo dei corpi, urla che ti privano di ogni energia... tu ami tutto questo.
Perché lo fai? Perché qualcosa del genere accadde a te? Perché vuoi far provare ciò che hai provato tu al tempo della tua nascita? No, tu la vendetta l’hai già assaporata con la morte della tua creatrice. Nel tuo animo non c’è spazio per la compassione, per l’amore o altri sentimenti tanto effimeri quanto sopravvalutati.
Sei quella che agisce razionalmente, calcolando ogni singolo passo da dover compiere.
Sei la seduttrice, l’amante, la mantide...
Ora chiudi gli occhi.
Dormi.
Goditi il lusso su cui stai dormendo, e lasciati avvolgere dalla fragranza del sangue.

Iniziare una nuova vita?
Oppure comprendere la vecchia?
Neanche voi lo sapete.
Siete arrivate.
Continuate semplicemente a vivere



EQUIPMENT
Sono solite adornarsi con numerosi gioielli di varie leghe metalliche. Ciò da cui non si separa mai Jillian, e che non permette di fare neanche a Nijalil, è un ciondolo. E' di forma circolare e quando viene aperto si possono trovare vari ingranaggi di varie dimensioni. Quando si avvia si può sentire un dolce canto, composto da delle semplici note, niente parole, solo varie note che lo vanno formando. Alla conclusione del canto appare un'immagine che, a causa del tempo, sta andando deteriorandosi e si mostra sempre più disturbata. L'ologramma che viene mostrato è quello del dolce volto sorridente di una donna che è stata il fulcro della vita di Jillian.

MEDALS & ABILITY
MEDAGLIE E ABILITA' CONQUISTATE

© Il Regno di Genkaku


Edited by LadyFlame ~ - 24/12/2011, 21:18
 
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